Napoli, 25 gennaio 2012 – Avrebbe preteso e intascato una tangente di circa 20mila euro da un imprenditore in difficoltà per favorire l’ammissione dell’azienda della vittima alla cassa integrazione. Con l’accusa grave di estorsione continuata è finito agli arresti domiciliari il sindacalista Angelo Spena, funzionario della Fiom di Caserta e componente del direttivo regionale della Campania del sindacato dei metalmeccanici. Spena è destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere un’ordnanza di custodia cautelare. Le indagini, condotte dal pm Gerardina Cozzolino, sono partire dopo la denuncia del titolare della “Manò Marine”, azienda del settore nautico con sede a bagnoli e fallita il 24 ottobre del 2012.
Le segreterie Cgil e Fiom di Caserta, e le segreterie Cgil e Fiom della Campania, hanno sospeso da tutti gli incarichi, in via cautelativa, Angelo Spena. Lo rende noto il sindacato attraverso una nota. Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della Magistratura, il sindacato chiede che “si faccia piena luce al più presto sull’intera vicenda”.
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